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Coro Castelgrande davanti al Pizzo di Claro

La nascita e gli esordi

Tutto ebbe inizio una sera nel centro storico di Bellinzona.

Una ventina di amici del canto popolare, con alle spalle un’esperienza in un altro coro, volevano fondare una nuova formazione vocale con un repertorio che andasse oltre al folclore ed ai canti della montagna, pur senza rinnegarli.

Dopo alcune riunioni preparatorie venne la volta dell’assemblea costituente, ossia quella decisiva per la nascita del nuovo coro: era il 19 ottobre 1994. Quella sera furono approvati i primi statuti del coro, venne scelto il giorno della prova settimanale, venne designato quale maestro direttore Sergio Pacciorini-Job e fu eletto il primo comitato.

Dopo alcune proposte sul nome da dare al gruppo, scritte su una lavagnetta da menù, a tarda ora l’assemblea rimandò la decisione.

Le voci c'erano, il direttore c’era, il giorno e la sede delle prove erano stati trovati e si trattava allora di partire con la costruzione di un nuovo repertorio, prova dopo prova, e di acquisire dei concerti in occasione dei quali esibire i canti imparati. Una settimana dopo, il 26 ottobre, durante la prima prova e dopo breve consultazione tra i soci fondatori, venne scelto il nome: il neonato sodalizio canoro fu battezzato Coro Castelgrande, come il maniero più antico della città turrita, all'ombra del quale peraltro il coro venne costituito.

La Società di canto Coro Castelgrande venne fondata quale un'associazione ai sensi degli art. 60 e segg. del Codice civile svizzero: essa non persegue scopi di lucro, è apolitica ed aconfessionale. I suoi scopi sono piuttosto la pratica e l'approfondimento della musica vocale e la contribuzione alla vita culturale e ricreativa della regione.

Sin dalla fondazione il coro ha puntato sulla cultura musicale, senza frontiere. La parola cultura ha parecchi significati,  tutti positivi; cultura deriva dal latino cultus e dal verbo colere che significa coltivare. La cultura è quindi legata ad un’attività prettamente umana, quella del coltivare qualcosa. Nel caso dei gruppi corali, l’oggetto di tale attenzione è la musica vocale da praticare e approfondire come ha fatto il Coro Castelgrande negli anni della sua attività.

Il repertorio, i concerti, i CD

La storia del coro è costituita dalle prove settimanali in occasione delle quali si affinano i nuovi brani o si ripassano quelli vecchi del repertorio e dai vari concerti pubblici, solitamente in una chiesa in ragione della migliore acustica. Nei tre decenni della sua attività, il Castelgrande si è esibito in oltre 350 concerti, una media di una dozzina ogni anno canoro, da settembre a giugno, con qualche escursione estiva sui monti ticinesi. Naturalmente ha cantato parecchie volte nella sua città natale, Bellinzona, ma anche in parecchie altre località ticinesi e pure oltre Gottardo e all’estero, in Italia e in Francia.

Riguardo al repertorio, il coro Castelgrande ha voluto ritagliarsi una sua identità nel vasto panorama canoro ticinese, con brani diversificati sia per epoca di composizione che per provenienza. Accanto ai tradizionali canti folcloristici e della montagna (come, ad esempio, quelli di Bepi De Marzi o di Marco Maiero) si sono aggiunti spartiti che vanno dal classico (Bach, Händel, Verdi) al contemporaneo, con alcune partiture tratte da film e dalla musica leggera adattate per coro a quattro voci miste. Il coro esegue brani in dialetto ticinese ma anche in francese, in spagnolo, in romancio, in inglese e in altri idiomi, oltre all’italiano ovviamente e ha anche in dotazione la Missa quarta, in Nativitate Christi che il maestro e compositore bellinzonese Roberto Galfetti aveva scritto nel 1954 e che è raro sentire.

Coro adatto per ogni occasione

Proprio per il suo vasto repertorio, l’ensemble bellinzonese si presta in diverse occasioni: può condecorare una funzione liturgica oppure animare un ricevimento, è adatto a cantare da solo o con altre formazioni vocali, può collaborare con un gruppo strumentale o presenziare a cerimonie ufficiali che richiedonoad esempio il Salmo Svizzero. Canta preferibilmente al chiuso perché ha bisogno di un luogo acustico come le chiese, ma si esibisce anche all'aperto o in altri siti.

Una notevole percentuale dei concerti che il coro Castelgrande ha tenuto era per «dare voce a chi non ce l’ha», cioè per sostenere le numerose associazioni umanitarie che dal Ticino aiutano chi è meno fortunato di noi nel mondo. Più di una volta il Castelgrande ha collaborato con l’altro coro diretto dal maestro Pacciorini-Job, il coro liturgico Unione Armonia di Locarno, per canti classici o in occasione della patronale di Sant’Antonio Abate.

Il gruppo vocale  ha lasciato traccia del suo impegno canoro con l’incisione di tre CD: il primo registrato nel 1999 (dal titolo Coro Castelgrande) con 21 brani; il secondo inciso del 2007 (dal titolo E canterà) con 16 pezzi e l'ultimo del 2016 (dal titolo Emozioni) con pure 16 brani.

  • 1999 Coro Castelgrande: Ave Maria, Swing low sweet chariot, Eres tu, Por un vejo muerto, Chindia, Over the rainbow, Aria, Il piccolo suonatore di tamburo, Ohilì Ohilà, Improvviso, Mary had a baby, Alleluja (Händel), La vergine degli angeli, Carnavalido quebradeno, Intorno a la cuna, La valle, Autün da guera, Blue Moon, Preghiera del rocciatore, La fanfare du printemps, Amici miei.

  • 2007 E Canterà: E canterà, Poster, Can't help falling in love, Sanmatio, Deep river, Yerushalayim shel zahav, Yesterday, Maria lassù, Val Mara, Leka nosch, Sona l'Ave Maria, Nouhtra dona di Maortse, Ninna nanna, La Madonina, Canto della terra, Ave Maria.

  • 2016 Emozioni: Infinito, La vita è bella, L'âme des poètes, Se crederai, Ave Maria no morro, I will follow him, Oh Maria lirillì Maria, Halleluja (Cohen), Memory, La neve, Dormono le rose, Jola jola oh, No potho reposare, Hail holy queen, La contrà de l'acqua ciara, Oh happy day.

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